Così come un solo dito non può afferrare, la mente isolata fatica ad aprirsi e a trattenere la vita che scorre.
Come la mano trova forza nella cooperazione discreta delle sue cinque dita, così la vita acquista senso quando la circondi di poche menti autentiche.
L’incontro è quell’istante in cui due Spiriti liberi si sfiorano e, pur restando irriducibilmente distinti, si riconoscono in una comune appartenenza.
Ogni volta è occasione, è caso o fortuna, è esperienza che può trasformare, guarire, risvegliare.
Incontrarsi veramente diventa accoglienza, rispetto, uso intelligente del riserbo.
Non si tratta solo di condividere uno spazio o un tempo ma di convergere in un nucleo essenziale, dove emergono le forze e le fragilità e ciò che resta da fare è riconoscere e abbracciare l’Altro.
In un mondo che spinge verso la moltiplicazione dell’Io, chi trova nell’altro una risonanza autentica ha trovato un Tutto.
E quel Tutto basta.
Photo by Mara Triplete Bonazzi
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