La gratitudine è un modo di abitare il mondo, una prospettiva che orienta lo sguardo verso ciò che è presente invece verso ciò che manca.
In questo senso è una forma di consapevolezza.
Si tende ad associarla ai grandi eventi o ai momenti eccezionali della vita tuttavia la sua dimensione più autentica si manifesta nella capacità di riconoscere valore anche nei gesti più semplici e quotidiani.
È proprio in questa attenzione al piccolo che la gratitudine diventa una pratica interiore, un esercizio della mente capace di restituire senso anche alla routine più ordinaria.
Da un certo punto di vista agisce come un correttivo alla tendenza umana a concentrarsi sul negativo e può allenare a bilanciare la naturale inclinazione alla lamentela.
Da un altro ci ricorda che non siamo entità isolate: ogni esperienza di gratitudine implica il riconoscimento dell’altro, sia esso una persona, la natura o il tempo stesso.
In questo senso, la gratitudine è anche un atto etico: ci insegna a vivere non nella logica della pretesa, ma in quella della reciprocità.
A riconoscere la grazia silenziosa dei piccoli gesti; a spostare la nostra attenzione dalla mancanza alla pienezza, dall’ansia del possesso alla quiete della presenza.
La gratitudine è l’arte di trasformare ciò che abbiamo e renderlo prezioso.
Photo by Mara Triplete Bonazzi


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