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Un libro insopportabile, spigoloso.
Nemmeno facile nella lettura ma incredibilmente capace di dimostrare come siamo gli unici artefici della glaciazione volontaria delle nostre relazioni, dei disastri climatici della nostra esistenza.
Interessante: parecchio…(L. Tappatà).

Un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco.
È partito all’improvviso, dopo avere provocato una serie di “incidenti emotivi”, come lui stesso li definisce.
È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo.
Ha risposto a email rimaste lì per quindici anni, facendo domande fuori luogo.
Ha provato a riannodare fili spezzati. Mauro Barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri, le persone che ama e ha amato, proponendo la sua versione dei fatti. Cerca di costruire una “memoria condivisa” che lo riguarda.
Ma che impresa è? Forse c’entra una Piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza.

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