Libertà e determinazione, slancio e limite, autonomia e dipendenza.
L’aquilone non vola malgrado il filo: vola proprio grazie al filo.
Se lo si recide, non si ottiene un volo più alto o più puro ma la sua caduta.
L’aquilone non decide il vento ma lo interpreta. Per volare, deve ascoltarlo, orientarsi, piegarsi senza spezzarsi.
Così ci insegna che l’altezza non è allontanamento dalla realtà, ma affermazione consapevole della propria posizione.
La nostra altezza non è fuga, ma arte del rimanere sospesi tra ciò che ci trattiene e ciò che ci spinge.
In un tempo in cui la libertà viene spesso confusa con il distacco o l’assenza di limiti, l’aquilone ci ricorda che solo chi è profondamente “vincolato” può davvero elevarsi.
Photo by Mara Triplete Bonazzi
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