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Si può cogliere una profonda e suggestiva analogia tra l’aragosta che fa la muta e lo Spirito libero che non regge più l’asfissia della cultura ipermoderna.
Come l’aragosta, che si evolve solo rompendo il suo guscio protettivo affrontando un momento di vulnerabilità estrema, così anche lo Spirito libero è chiamato a rompere le proprie strutture interiori, le certezze consolidate, per poter crescere.

La trasformazione autentica richiede spesso un periodo di disagio, di esposizione, di crisi e il dolore della crescita non deve essere interpretato come un segnale di fallimento ma come il segno stesso che il cambiamento è necessario e vitale.
Lo Spirito Libero accetta una metamortosi lenta e rischiosa: è un atto di coraggio e solitudine.
In questa realtà, dove tutto è accelerazione, prestazione, consumo di sé e degli altri, lo Spirito libero non tollera più l’abito delle convenzioni, dei ruoli, delle aspettative sociali.
Allora accade qualcosa di silenzioso ma irrevocabile: inizia la muta.
Dentro di sé, prepara un nuovo strato molle di pensiero, lo fa lentamente, con dolore perché ogni movimento è difficile.
Togliersi le corazze interiori significa abbandonare il linguaggio comune, la postura del cinismo protettivo, la comodità del pensiero debole.
Significa perdere la visibilità, l’influenza, il riconoscimento sociale.
Nel momento della muta, lo Spirito libero è vulnerabile come mai prima.
I suoi argomenti non sono più slogan, ma domande e le sue idee non cercano consenso.
È nudo in un mondo di corazzati e respira a pelle viva, sensazioni e percezioni totalizzanti, in un’epoca che si mantiene anestetizzata, ma è proprio in questa nudità che risiede il gesto di ribellione: non urla, non si esibisce.
Esiste in totale dissenso.
Si ritira dalla scena per rigenerarsi, per seguire una forma diversa, più fedele a se stessa, più autentica, meno adattata al mercato dell’identità.
La muta diventa allora una metafora controculturale.

Photo by Mara Triplete Bonazzi

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One response

  1. Grazie come sempre: mi sento in questo momento un’aragosta in fase di cambio di guscio: vulnerabile ma certo che ci sarà un cambio importante.
    Grazie dei tuoi delicati pensieri taglienti e profondi che toccano l’anima!

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