L’amore ha tante forme ma dovremmo ricordare che, alla base di così tanta energia e passione, ci sono fragilità e accidentalità.
Quando lo dimentichiamo, ci esponiamo al rischio…
“Noli me tangere” è la frase che viene rivolta, secondo il Vangelo di Giovanni, a Maria di Magdala quando, recatasi al sepolcro lo trova scoperchiato e vuoto.
Il gesto della donna verso la Presenza che le si avvicina e che lei ben conosce e riconosce, viene fermato dalle parole: “noli me tangere”, “non toccarmi”.
Si congela il gesto del toccare, non per alterigia ma perché vengono protette, con la distanza, le singole Identità che sono in gioco.
Questo è ciò che dovremmo imparare: questo è il punto.
È necessario riconoscere la distanza come elemento fondante per realizzare le Relazioni.
Mantenere sempre uno spazio sacro dove il toccare è sfiorare, accarezzare, senza prendere e trattenere.
“Noli me tangere” parla di amore e di separazione, di inizio e di fine, dello sfiorarsi senza afferrarsi, senza che l’uno possa mai possedere o governare l’altro. Ci dice di lasciare spazio affinché la meraviglia dell’incontro possa realizzarsi e continuare.
Uniti, nell’equilibrio della distanza.
Photo by Mara Triplete Bonazzi
2 Responses
“Uniti, nell’equilibrio della distanza.”
Grazie per questo particolare pensiero profondo.
Grazie per la riflessione.
A volte ”l’equilibrio della distanza” aiuta a riavvicinarsi .
In tutti i sensi.